1 dicembre 1923... la città di Darfo Boario Terme non vuole dimenticare chi ci ha lasciato e vuole continuare a costruire una equilibrata relazione tra la vita umana e il territorio che la circonda, in ottica positiva e duratura.
Il crollo della diga del Gleno portò a valle sei milioni di metri cubi d’acqua, fango e detriti lasciando distruzione e mietendo numerose vittime in molti paesi, tra cui il nostro, in particolare a Gorzone e Corna. Il suono delle campane avvertì gli abitanti del pericolo: per qualcuno segnò il riparo, per qualcuno fu vano il tentativo di mettersi in salvo.
Da alcuni anni viene organizzata una “due giorni” di commemorazioni che intende ricordare le vittime e riflettere seriamente sugli effetti dell’antropizzazione e sulla seria responsabilità che si genera nelle scelte amministrative di gestione di un territorio.
Un monito che, pur con visioni e contesti differenti, si deve tenere presente al fine di poter compiere le scelte migliori nel tempo in cui viviamo, ma con una
attenzione prospettica al futuro.
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